Nikola Benin, Ph.D
Conosciuta anche come Santa Maria dell'Ammiraglio (parrocchia di San Nicolò dei Greci), questa splendida chiesa appartiene all'Eparchia di Piana degli Albanesi (località a 23 km da Palermo), diocesi cattolica di rito greco-bizantino della Chiesa Bizantina in Sicilia.
Anche se ha subito nel corso dei secoli diversi rimaneggiamenti e anche cambi di destinazione d'uso, oggi è stata restituita all'antico splendore ed è monumento storico posto sotto tutela.
I mosaici bizantini dell'interno sono i più antichi di tutta la Sicilia. La chiesa venne fatta erigere per i fedeli di rito greco di Palermo da Giorgio Rosio di Antiochia, Ammiraglio di Re Ruggero Il, nel 1143. E' concattedrale dell'Eparchia.
L'edificio, con un meraviglioso campanile originale, è situato in piazza Bellini, accanto ad un'altra bellissima chiesa medievale, quella di San Cataldo, di proprietà dei Cavalieri dell'Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, a cui abbiamo dedicato un video a parte.
Narra una leggenda che nel giugno 1537 l'imperatore Carlo V visitò Palermo. Nel giardino della Chiesa bizantina di Santa Maria dell'Ammiraglio vi erano alberi di aranci ma a luglio non erano ovviamente maturi. Allora le monache dell'annesso convento fondato da Eloisa Martorana (a cui la chiesa fu venduta sotto gli Aragonesi) escogitarono un sistema per far vedere un giardino bello e ben curato al sovrano: addobbarono gli alberi del convento con dei dolci di pasta di mandorle artisticamente colorati. I dolcetti ebbero così tanto successo che superarono le mura del convento fino ad arrivare alla corte del re e, da quel momento, essi presero il nome di "pasta Riali" (pasta reale) o "frutti di Martorana".
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